Più che il cuore della città il rione Ripa è dove è proprio la nata, secondo la leggenda, la città. Nominato rione nel 1783 da Papa Benedetto XIV, prima infatti era tutt'uno con Testaccio e San Saba, la zona è incastonata proprio tra i due rioni e quelli del Celio e Pigna. Sono tre i corpi che compongono Ripa : l'Aventino, l'Isola Tiberina e Valle Murcia. Ed è proprio sul colle dell'Aventino che secondo la leggenda nacque la città, luogo che fu uno degli scenari della lotta tra i due gemelli Romolo e Remo, oltre che essere il luogo in cui nacquero i primi insediamenti cittadini. Nell'età Imperiale poi la zona divenne luogo adibito alle abitazioni dei plebei, diventando quindi una dei più densamente abitati di Roma. Ma oltre che di storia il rione Ripa è ricco anche di luoghi e siti storici, archeologici e paesaggistici, più o meno famosi, che vale assolutamente la pena di visitare.
Probabilmente non ha bisogno di presentazione il Circo Massimo, luogo per eccellenza degli spettacoli di Roma, sia in antichità che nel presente. La sua realizzazione può essere ricondotta a circa la metà del '600 a.c. essendo stato il luogo del famoso Ratto delle Sabine. La funzione era sostanzialmente quella di uno stadio dove avvenissero gli spettacoli di gare e corse, il luogo del divertimento sportivo. mentre il Colosseo era quello dei combattimenti. Ancora oggi ospita grandi manifestazioni, come il concerto di Capodanno e quello di Bruce Springsteen in programma a maggio.
Spostandoci di poco dal Circo Massimo ecco arrivare ad un altro luogo da cartolina : la Bocca della Verità. La piazza, che inizialmente era un mercato di buoi, prende il nome da una pietra che rappresenta un fauno urlante, probabilmente posta come parte di una cloaca e risalente al IV secolo a.c., che nel Medioevo veniva usata per condurre i carcerati ai quali veniva fatta introdurre la mano dentro la bocca del fauno per vedere se dicessero la verità perchè si diceva che in caso contrario il pertugio si sarebbe chiuso di netto tranciando la mano. Da qui il nome della pietra Bocca della Verità.
Questi due luoghi sono meno conosciuti rispetto i due precedenti ma altrettanti belli ed affascinanti. Il primo, il Roseto Comunale, parte dalle pendici dell'Aventino dal lato sud del Circo Massimo, in antichità il giardino era dedicato alla dea Flora, per ottenere dalla dea la protezione per la fioritura. Oggi invece è un bellissimo roseto visitabile in determinati orari. Continuando a salire l'Aventino poi ecco trovare il Giardino degli Aranci. Inizialmente era una rocca medioevale, ma usata anche nelle ultime battaglie di metà '800, per poi venire trasformata in giardino nel 1932 prendendo il nome degli Aranci per la presenza di numerose piante di melangoli. Da lasciare senza fiato è il panorama che si può godere dalla terrazza del giardino, uno dei più belli, se non il più bello assieme a quello del Pincio, della città
Proseguendo verso il Lungotevere ecco arrivare al confine del rione, ovvero l'Isola Tiberina. E' assolutamente unica per il Tevere e la leggenda dice che nacque per accumulo di covoni di grano lasciati dai Tarquini, mentre la scienza dice che sotto c'è la presenza di roccia vulcanica. Al centro dell'isola c'è la Chiesa di San Bartolomeo, che nell'antichità era un tempio pagano, con all'interno il pozzo la cui acqua si diceva avesse effetti miracolosi. Altro monumento ricco di storia e di leggende è la “colonna infame”, che sorge nell'isola e dove nell'antichità venivano posti i nomi delle persone che venivano bandite dalle cerimonie eucaristiche.