La Capitale d’Italia è una città ricca di fontane che regalano a Roma un aspetto ricco di maestosità ed eleganza. Questi specchi d’acqua altamente scenografici, di cui non molte città al mondo possono vantarne una tale quantità, riescono ad incantare tutti coloro che si trovano ad ammirarle durante una passeggiata lungo le vie del centro. È talmente tanta la loro bellezza che proprio “Le Fontane di Roma” è il titolo di un famoso poema sinfonico scritto da Ottorino Respighi che per la sua composizione si è ispirato proprio alle meravigliose fontane romane.
Roma e le fonti d’acqua sono un binomio che convive da tempi molto antichi, le cui origini si perdono nel tempo della Città Eterna. Infatti, per gli antichi romani, già nella storia dei secoli, c’era un grande interesse verso questo determinato elemento a partire dalle terme, come le famose di Augusto, fino agli acquedotti dall’aspetto imponente che si possono tuttora ammirare nel Parco Regionale che si trova sull’Appia Antica.
Proprio all’edificazione dei suddetti acquedotti si deve la nascita delle antiche fontes. Le prime vennero create per soddisfare la necessità incanalare le acque sorgive ma pian piano iniziarono la loro diffusione non solo a scopi funzionali ma, anche decorativi.
Susseguentemente, nel periodo rinascimentale, assunsero la forma di veri e propri monumenti realizzati al livello di opere d’arte. Nei secoli, fino a giungere ad oggi, le fontane presenti a Roma, sono più di 2000 e, con la loro bellezza ornano e decorano strade, vicoli e piazze della Capitale: Fontana di Trevi, Fontana del Tritone, Fontana dei Quattro, Fontana delle Tartarughe. Sono solo alcune delle bellezze incastonate fra Piazza del Popolo, Piazza Navona, Piazza di Spagna, Villa Borghese, Piazza Colonna, ecc. Vediamone allora tre fra le più famose della città.
Vicino al Vaticano, e precisamente in Via Garibaldi, si trova l’imponente Fontanone dell’Acqua Paola, molto più conosciuto come Fontanone del Gianicolo. La sua fama è tanta da essere nominato anche nella celebre canzone “Roma Capoccia” cantata da Antonello Venditti e utilizzato come immagine di apertura del film del 2013 “La grande bellezza” do Paolo Sorrentino.
Il Fontanone fu voluto da Papa Paolo V Borghese e fu costruito tra il 1610 e il 1614 dalla collaborazione di numerosi architetti quali Flaminio Ponzio e Giovanni Fontana; l’aspetto finale gli venne donato da Carlo Fontana che ne curò l’architettura alla fine del Seicento.
Queste due fontane si trovano nell’omonima piazza e nonostante il loro aspetto sia identico, furono costruite in due periodi diversi. La più antica, sulla destra, è la più antica e venne ricostruita nel 1614 dalle mani dell’architetto Carlo Maderno che si rifece alla struttura preesistente che risaliva al 1490.
Nel 1657, quando Gian Lorenzo Bernini iniziò l’edificazione del colonnato della piazza, fu deciso di piazzare la fontana in posizione laterale per allinearla con l’obelisco e costruirne una gemella per favorire la simmetria della visuale. Questa seconda fontana gemella fu costruita nel 1677 e differisce dalla prima solo per lo stemma del Papa e la presenza di alcuni elementi decorativi.
Situata a Piazza della Repubblica si trova la Fontana delle Naiadi, costruita nel 1888 in base al progetto realizzato dall’architetto Alessandro Guerrieri. Si deve la sua immagine finale allo scultore Mario Rutelli, il quale, nel 1901, inserì, al posto dei quattro leoni che la adornavano, le figure raffiguranti delle naiadi: la Ninfa dei Fiumi, la Ninfa dei Laghi, la Ninfa delle Acque Sotterranee e quella degli Oceani; invece, al centro si trova il Glauco, un possente nudo maschile che afferra un delfino.