Un angolo di quiete nel caos della Capitale: via Margutta

Immagine di una mostra d'arte in via Margutta a Roma
2018-07-17 08:30:05

Un angolo di quiete nel caos della Capitale: via Margutta

Un angolo di quiete nel caos della Capitale: via Margutta

In quanti, durante un itinerario turistico a Roma sono passati dalla celebre via Margutta a Roma? Si tratta di una strada retrostante all’ancor più famosa via del Babuino. La via ha assunto questo nome dalla volgare derivazione di "Marisgutia", ovvero "Goccia di Mare", un piccolo eufemismo con il quale veniva identificato un ruscello, o meglio una cloaca naturale, che da villa dei Pincii si gettava nel Tevere. Un’altra scuola di pensiero afferma, invece, che il nome provenga da tal Luigi Marguti, un barbiere che, nel 1526, risultava un abitante della via.

Un tempo, la via, veniva utilizzata esclusivamente come posteggio di carretti e carrozze ed era sede di scuderie e magazzini mentre, sulle pendici della collina sorgevano alcune piccole case appartenenti a stallieri, marmisti, muratori e cocchieri; infine, nel viottolo vi era una vasta attività di operai fra le quali quella di un ignoto artista che possedeva una bottega in cui si facevano fontane e ritratti. Da qui si affermò pian piano una fiorente migrazione di artisti, maggiormente stranieri, che sostituirono le baracche e le stalle con case e giardini. In questo evolversi della via, il giovane monsignore belga, tal Saverio de Merode, che era un faccendiere del Vaticano apprezzato da Pio IX, vide un possibile affare e acquistò i territori alle pendici, smantellando gli orti, impiantando le fogne e sistemando il piano regolatore dell’allora vicolo che, quindi, diventò una vera e propria strada.

Oggi via Margutta è una strada particolare, nella quale sembra di respirare un’aria senza smog ma, fin dalla sua nascita, nella seconda metà del Cinquecento, essa iniziò a mostrare questo suo aspetto grazie al profumo dal verde delle vigne e dei giardini. Questo è il motivo per cui acquisì questa aria di “strada fuori porta” molto amata da pittori, antiquari, scultori e artisti in genere che vi installarono i loro studi che, oggi, sono diventati abitazioni private come ad esempio “Palazzo Patrizi Nari”.

La ricchezza dell’arte

Col passare degli anni la via si riempì di fontanelle, quasi tutte progettate dall’architetto Pietro Lombardi il quale, nel 1927, realizzò la bella Fontana delle Arti con base triangolare e vertici arrotondati che sono sormontati da secchio e pennelli come omaggio alla vita artistica della via. La struttura è inserita in un arco di marmo sul parametro murario ed è formata da un insieme di allegorici cavalletti, maschere, pennelli, tavolozze e attrezzi da scultore. Nella parte centrale si possono apprezzare due grandi mascheroni di cui uno allegro ed uno triste che richiamano gli stati d’animo altalenanti degli artisti e riversano l’acqua nelle sue vasche sottostanti. Sempre dallo stesso progettista si ricordano molte altre fontanelle dalle decorazioni allusive, stemmi di attività e rioni come ad esempio la Fontana dei Libri, la Fontane delle Tiare, la Fontana delle Anfore, la Fontana della Pigna, la Fontana della Botte, la Fontana dei Monti, la Fontana del Timone e la Fontana delle Palle di Cannone.

La via oggi

Per il suo aspetto e per la quiete che vi regna, via Margutta, è diventata una vera musa ispiratrice per diversi film come “Vacanze Romane”, varie canzoni e libri fino a diventare, negli anni ’50, residenza di un grande regista italiano: Federico Fellini ma anche di personaggi famosi quali Anna Magnani, Giorgio de Chirico e Giulietta Masina.

Si tratta di una via poco caotica e commerciale in cui si può godere di una passeggiata senza auto, smog e file quasi come se ci trovasse in un’altra dimensione.

Ancora oggi rampicanti ed edera decorano naturalmente le facciate delle palazzine e delle gallerie d’arte ed antiquariato, si possono visitare caratteristiche botteghe d’artigianato, laboratori di restauro e di lavorazione delle materie prime come marmo e legno e, infine qualche ristorante storico. 

Lungo la zona residenziale, ai piedi di Villa Borghese, si possono scorgere l’interno di appartamenti che sono rimasti intatti come al tempo originale.

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