Se volete davvero visitare il cuore di Roma alla scoperta di quelle che sono le zone caratteristiche, spesso lasciate fuori dai classici tour turistici, non potete tralasciare una passeggiata al Ghetto ebraico, uno dei più antichi al mondo.
Partendo dalla Stazione Termini, prendete l’autobus N°40, e scendete alla fermata “Argentina”. Poi, salite sulla linea 8 e scendete alla fermata Arenula-Min.G.Giustizia, così vi ritroverete davanti alla Sinagoga di Roma la cui entrata è proprio sul lungotevere Cenci, di fronte all’isola Tiberina. Siete arrivatii al Ghetto ebraico di Roma.
Questo rione è compreso tra Via Arenula, Via dei Falegnami, Via de' Funari, Via della Tribuna di Campitelli, Via del Portico d'Ottavia e Lungotevere de' Cenci. Sono molte le variazioni che il ghetto ha subito nel corso degli anni. Oggi il luogo, contrariamente a quanto è successo in passato, è un luogo di rispetto e la comunità è totalmente integrata.
Il Ghetto è tra i più antichi ghetti del mondo, papa Paolo IV nel 1555 ne ordinò l’istituzione nel rione Sant’Angelo dopo aver revocato tutti i diritti agli ebrei romani, che, solo all'indomani dell’Unità del Regno d’Italia, poterono considerarsi liberi con la definitiva abolizione del Ghetto quale luogo di isolamento.
La Sinagoga è sicuramente l'elemento di maggior pregio de ghetto, misto di stile liberty e di arte babilonese, inaugurata ai primi del Novecento e simbolo indiscusso di libertà civile e religiosa della comunità israeliana. Nel 1982 fu oggetto di un attentato terroristico, che tuttavia non lesionò l'edificio.
Il Portico d’Ottavia, è il cuore della parte più antica del Ghetto, con ciò che rimane del colonnato dedicato ad Ottavia Minore, sorella dell’imperatore Ottaviano Augusto, doveva essere una costruzione colossale con 140 m. di lunghezza del suo frontale, un'altra bella testimonianza antica della Roma imperiale. La chiesa di S. Angelo in Pescheria, in via del Portico di Ottavia, che si inserisce tra le colonne del Portico d’Ottavia, lato posteriore.
La Fontana delle Tartarughe, in piazza Mattei, fu costruita, nel 158; le tartarughe furono aggiunte nel 1658 e sono da attribuirsi a Gian Lorenzo Bernini.
La chiesa di S. Gregorio in Divina Pietà, vicino al Ponte Quattro Capi sul lungotevere, detto anche “Pons Judaeorum” che collega all’isola Tiberina, sulla quale si trovava l’ospedale ebraico.